martedì 30 giugno 2009

Gli eBook li fanno gli Editori non i produttori di software

  Pensateci un po': da quando è cominciato "ufficialmente" il discorso sugli eBook è sorprendentemente accaduto che in genere le case editrici non abbiano fatto sentire veramente la loro voce ma che i protagonisti siano stati in maniera pressoché assoluta i produttori di software.

  Sì, il libro elettronico non è stato declinato da chi sa che cosa sia un libro, come nasce, come si deve presentare anche sul piano estetico grafico, da chi conosce gusti, manie, esigenze irrinunciabili e "birignai" dei lettori oltre che, naturalmente, rapporti contrattuali con gli autori. E' accaduto, paradossalmente, o pure come troppo spesso accade, che "chi non sa ha insegnato".

  Non mi risulta che i produttori di software coinvolti nel discorso del libro elettronico si siano mai davvero preoccupati delle reali esigenze degli editori confrontandosi seriamente con loro e neppure che i pochissimi fra questi ultimi che abbiano connessioni - magari attraverso l'International Digital Publishing Forum IDPF - con i primi siano andati al di là di un atteggiamento di passiva sottomissione alle loro creazioni.

  Un dato di fatto curioso, molto curioso.

  Anzi ancora più curioso quando i produttori di software sostanzialmente non presentano altro che soluzioni di digitalizzazione e di lettura su un computer fisso, portatile o su device dedicati di un libro tradizionale.

  Mi spiego meglio.

  Potrei pure capire, anche se dal mio punto di vista non giustificare, una simile sottomissione ed accettazione passiva di questa o quella soluzione tecnologica se i produttori di software proponessero qualcosa di davvero innovativo, "strumenti" capaci di permettere di reinventare creativamente il libro (naturalmente a chi fra gli editori possedesse questa creatività...), qualcosa, insomma, che consentisse di andare oltre, molto oltre, la semplice opportunità di lettura di pagine e foto su uno schermo oltre che su di una tradizionale pagina stampata.

  Ma non è ancora nata alcuna soluzione tecnologica che vada oltre, con un sistema o con l'altro, la possibilità di convertire una pagina scritta in modo tale da poter essere visualizzata sullo schermo di computer fissi, portatili o di device dedicati.

  Ebbene, quando nel 1997, proprio qui, sulle pagine di questo sito, inserii il primo eBook in una sezione che si chiamava allora Biblioteca OnLine - Library OnLine, ragionai da editore.

  Mi spiego: mi posi il problema di offrire un contenuto di qualità, ben curato anche sul piano grafico ed estetico secondo le tradizioni della casa editrice, che fosse facilmente "usabile" da parte del lettore.

  Quel primo eBook della storia di Simonelli Editore era allora a scaricamento gratuito. E ponendomi appunto dalla parte del lettore, quindi non volendo creargli particolari problemi di carattere tecnologico, lo realizzai in un file Pdf che già allora era multipiattaforma ovvero era tranquillamente e facilmente leggibile su tutti i computer, fossero PC o Mac. Un file che gradirono e lessero in molti visto che furono svariate migliaia le persone che lo scaricarono gratuitamente.

  Da quel 1997 tanta acqua è passata sotto i ponti della storia dell'eBook. E se il mercato del libro elettronico non si è diffuso in maniera direttamente proporzionale con la diffusione dei computer, se ha creato atteggiamenti di diffidenza, se non addirittura di forte resistenza da parte degli editori soprattutto italiani molto è dipeso dalla "confusione" creata sempre da loro, dai padroni del software e dintorni che un giorno hanno deciso di dedicarsi elettronicamente ai libri considerandosi "nati imparati" su che cosa sia un libro, sottovalutando, anzi ignorando la professionalità degli editori.

  Loro, sempre i produttori di software hanno creato il falso problema del DRM del Digital Rights Management che, sintetizzando molto, più che adempiere al mandato della protezione dei diritti finiva per creare un monopolio di alcuni a livello mondiale nella gestione dei contenuti digitali.

  Tendenze monopolistiche che continuano ancora sui formati leggibili da apparecchi di lettura come il Kindle che "funziona" soltanto su contenuti acquistati esclusivamente attraverso Amazon, contenuti che devono essere in un "suo" formato. Un "suo" formato, l'lrf ha anche il Sony Reader. Ora dopo dodici anni di confronti e discussioni l'International Digital Publishing Forum IDPF nella ricerca di un formato comune, standard, degli eBook, ha partorito il suo "topolino" l'ePub. Un formato che, sia detto in soldoni, ripropone logiche di gestione dei testi e delle immagini molto simili a quelle dei formati Lit e Mobipocket con la differenza di essere multipiattaforma ovvero non strettamente legata al mondo Pc. Potrebbe forse essere la soluzione per produrre file di eBook gestibili su una serie di device, dai computer tradizionali ai device dedicati ai telefonini. Potrebbe. E il condizionale rimane.

  Visto dal punto di vista dell'Editore che punta ad offrire al lettore un eBook di semplice gestibilità, mantenendo un alto standard di qualità non soltanto sul piano dei contenuti ma anche su quello della impaginazione allo stato attuale delle cose a mio parere resta il Pdf la soluzione migliore sulla base di una serie di ragionamenti dalla parte dell'utente finale, del lettore, oltre che dell'editore.

  • - I Pdf sono realmente multi piattaforma.

  • - Tutti i computer e gli apparecchi di lettura dedicati, persino l'iPhone hanno preinstallato un lettore di Pdf.

  • - I Pdf sono leggibili su tutti gli apparecchi siano essi computer fissi e portatili, con sistemi operativi Windows o MacOs o Linux.

  • - I Pdf sono leggibili sui notebook di ogni tipo.

  • - I Pdf, se impaginati secondo certi formati e criteri, sono perfettamente leggibili su qualunque dei device dedicati alla lettura dei libri elettronici con tecnologia e-Ink.

  Quindi il bacino di utenti che ha la possibilità di leggere facilmente i file Pdf è enorme, attualmente pari al numero di computer ed ogni altro apparecchio di lettura dedicata, molti telefonini compresi.

  Con questo non voglio dire che il formato ePub non possa aver un futuro ma affermo soltanto che visto con l'ottica di un Editore che vuole offrire al proprio lettore un file eBook da lui facilmente gestibile il Pdf resta attualmente la scelta migliore. Anche se c'è una forte spinta ad utilizzare l'ePub sugli apparecchi dedicati alla lettura degli eBook con tecnologia e-Ink c'è da tenere presente che questi attualmente hanno una diffusione molto scarsa in Italia, poche migliaia a stare larghi: ed allora è logico, attualmente, mettere in commercio eBook in un formato leggibile soprattutto su poche migliaia di apparecchi? (Sì, certo, lo so perfettamente che l'ePub si può leggere anche su qualsiasi altro apparecchio, se si scarica il suo reader, l'Adobe Digital Editions, ma, ragionando sempre pensando di facilitare l'utente finale questi si trova comodamente l'Acrobat Reader o un qualunque altro reader per il Pdf già preinstallato su qualunque apparecchio che acquista...)

  Attualmente, se si aspira ad un mercato di lettori davvero grande è ancora opportuno proseguire soprattutto sulla strada del Pdf che, se impaginato adeguatamente, è perfettamente leggibile sia su tutti gli apparecchi di lettura dedicati con tecnologia e-Ink sia su tutti i computer, i notebook e gli iPhone di questo mondo.

  Non ci credete?

  Provate con questi assaggi di lettura di alcuni eBook in vendita su eBooksItalia.com :


Luciano Simonelli

martedì 2 giugno 2009

Sono fioriti gli eBook alla Fiera Internazionale del Libro di Torino